Il nuovo dibattito sull’uso degli smartphone a scuola: pro e contro
- Il Ministro Giuseppe Valditara ha emanato una circolare che limita l'uso degli smartphone nelle scuole, sottolineando l'impatto negativo sugli apprendimenti.
- Marco Gui, sociologo dei media, evidenzia la necessità di un dibattito serio e costruttivo per un'educazione digitale consapevole.
- Secondo le ricerche scientifiche, l'uso precoce e indiscriminato dei dispositivi digitali può avere effetti negativi, suggerendo un approccio più cauto.
- L'obiettivo dell'Unione Europea per il 2030 è che l'80% dei cittadini europei sia preparato sulle competenze digitali di base, senza compromettere il benessere digitale.
Dal 2017, quando l’allora Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli definì lo smartphone come uno strumento che facilita l’apprendimento, il dibattito sull’uso dei dispositivi mobili nelle scuole ha visto posizioni contrastanti. Recentemente, il Ministro Giuseppe Valditara ha emanato una circolare che sottolinea l’impatto negativo degli smartphone sugli apprendimenti, evidenziando la necessità di un approccio più cauto e regolamentato.
Marco Gui, docente universitario e sociologo dei media, ha invitato a riflettere sulle opinioni contrastanti riguardo alla digitalizzazione nelle scuole. L’iniziale euforia per la digitalizzazione, vista come una panacea per i problemi educativi, si è scontrata con una realtà più complessa. La mancanza di regole chiare e l’abbassamento dell’età d’uso di internet, amplificato dalla pandemia, hanno generato preoccupazioni crescenti. La ricerca scientifica evidenzia i rischi legati all’uso precoce e indiscriminato dei dispositivi digitali, suggerendo un approccio più cauto.
La circolare di Valditara, che limita l’uso didattico degli smartphone personali per i più piccoli, è vista come una risposta tardiva e non supportata da una riflessione collettiva strutturata sull’educazione digitale. Secondo Gui, è necessario andare oltre le posizioni preconcette e le logiche di schieramento politico, promuovendo un dibattito serio e costruttivo che coinvolga esperti, operatori del settore, famiglie e studenti.
La necessità di un’educazione digitale consapevole
La digitalizzazione nelle scuole è stata inizialmente vista come un’innovazione positiva, ma le condizioni per dispiegare le potenzialità della rivoluzione digitale si sono rivelate più difficili da costruire di quanto immaginato. Gli ambienti digitali sono dominati dalla cattura dell’attenzione e dalla raccolta di dati a fini di profitto, e la mancanza di norme sociali ha favorito l’abbassamento dell’età d’uso autonomo di internet da parte dei bambini, una tendenza estremizzata dalla pandemia.
La ricerca scientifica ha messo in luce aspetti problematici, suggerendo cautela. L’approccio di Fedeli non ha contrastato la crescente precocità digitale, dando per scontato che i bambini della primaria avessero una disponibilità di connessione illimitata e permanente. Questa situazione è apparsa sempre più fuori controllo, sia per la quantità di tempo speso davanti agli schermi dai piccoli, sia per la qualità del tempo offline disturbato dalle attrattive online.
La recente circolare del Ministro Valditara cerca di conciliare la necessità di limitare l’uso degli smartphone con gli investimenti in tecnologie digitali del Piano Scuola 4.0, ma manca di un sostrato di riflessione e costruzione collettiva delle posizioni. Il tema dell’educazione digitale ha una dimensione culturale prima che normativa, e un processo di riflessione collettivo permetterebbe di identificare le necessità educative complementari alla regolamentazione.
Il benessere digitale e la collaborazione tra scuola e famiglia
Il benessere digitale è un tema centrale nella pervasività del digitale nelle vite dei bambini e dei ragazzi. Marco Gui, professore di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, ha spiegato che contemperare lo sviluppo delle competenze digitali con la protezione dagli effetti collaterali dei media digitali è una sfida centrale. Con l’Università e il Comune di Milano, Gui sta lavorando alla stesura di un “Patto educativo digitale della città di Milano”, che cerca di trovare linee guida condivise tra scuola e famiglia.
La necessità di formare una generazione sul digitale che costruirà il futuro è un obiettivo dell’Unione Europea per il 2030, che prevede che l’80% dei cittadini europei sia preparato sulle competenze digitali di base. Tuttavia, non si può rinunciare al benessere digitale, che si traduce nella ricerca di equilibrio nella quantità di stimolazione sensoriale, nella capacità di organizzazione del tempo e dell’attenzione, e nel limitare l’interferenza del digitale nelle attività quotidiane.
Gui ha sottolineato l’importanza di separare concettualmente il digitale inteso come piattaforme commerciali estrattive di dati, che cercano di catturare l’attenzione dei giovani, dagli strumenti per l’apprendimento e le attività significative con l’aiuto degli adulti. La collaborazione tra scuola e famiglia è lo strumento migliore per uscire dal garbuglio del benessere digitale, e l’idea di gettare le basi di un patto di corresponsabilità per affrontare il tema del benessere digitale dei più piccoli è fondamentale.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il dibattito sull’uso degli smartphone a scuola evidenzia la necessità di un’educazione digitale consapevole e di un approccio equilibrato. La collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale per garantire il benessere digitale dei giovani, e un processo di riflessione collettivo può aiutare a costruire un nuovo approccio all’educazione digitale.
Una nozione base di educazione avanzata è che la digitalizzazione nelle scuole deve essere accompagnata da un’educazione critica e consapevole, che fornisca ai giovani gli strumenti per gestire in modo responsabile la loro vita digitale. Una nozione avanzata di educazione digitale è che la collaborazione tra diverse figure educative, giuridiche, mediche e sportive è fondamentale per creare un approccio comune e condiviso alla digitalizzazione, che tenga conto delle diverse fasi dello sviluppo dei ragazzi e delle ragazze.
Stimolare una riflessione personale su questi temi può aiutare i lettori a comprendere l’importanza di un’educazione digitale equilibrata e consapevole, che prepari i giovani a vivere in un mondo sempre più connesso, senza rinunciare al loro benessere e alla loro crescita personale.
- Sito ufficiale della Ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, utile per approfondire sulla sua politica sull'uso degli smartphone a scuola
- Tutti i comunicati stampa del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per approfondire il dibattito sull'uso degli smartphone a scuola
- Sito ufficiale del Governo italiano, pagina del Ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara, per approfondire sulle politiche educative e sulle circolari ministeriali