Quale eredità lascia Luciano Orlandi nell’educazione e nello sport?
- Luciano Orlandi è stato un influente professore di educazione fisica ad Ancona, insegnando in istituti come l'Itc Benincasa e il liceo scientifico Savoia.
- Come allenatore, Orlandi ha guidato la squadra femminile dell'Endas alla promozione nella massima serie, raggiungendo successi nazionali e allenando atleti che hanno vinto titoli italiani.
- Nel 2000, ha ricevuto la Quercia al merito atletico di primo grado per il suo impegno e dedizione nel campo sportivo.
Nei giorni scorsi, Ancona ha detto addio a Luciano Orlandi, un indimenticato professore di educazione fisica che ha segnato la vita di migliaia di alunni. Nato nel 1938, Orlandi si è spento a Fano all’età di 87 anni. Il suo funerale è stato celebrato a Mondolfo, il luogo a cui era profondamente legato e dove aveva fatto ritorno dopo una lunga permanenza nel capoluogo marchigiano.
Orlandi ha dedicato la sua vita all’insegnamento e all’atletica, lavorando in diversi istituti scolastici di Ancona, tra cui l’Itc Benincasa, il liceo scientifico Savoia e le medie Leopardi. Durante le consuete due ore settimanali di educazione fisica, ha visto passare migliaia di ragazze e ragazzi, oggi diventati donne e uomini anche grazie ai suoi preziosi consigli e alla sua capacità di ascolto. Era convinto che il ruolo del professore non dovesse mai fermarsi al semplice insegnamento di una materia, ma dovesse includere anche un supporto morale e umano.
Un Esempio di Dedizione e Passione
La passione di Orlandi per l’atletica era evidente. Prima praticante e poi insegnante, ha seguito i suoi amati allievi all’Italico Conti delle Palombare fino a che ha potuto. La Fidal Marche ha voluto ricordarlo con un messaggio sul proprio profilo Facebook: “Tutta l’atletica marchigiana si unisce al cordoglio per la scomparsa di Luciano Orlandi. Ha vissuto a lungo ad Ancona dedicandosi all’insegnamento a scuola e all’atletica. Nel capoluogo ha avuto il ruolo di responsabile tecnico dell’Endas, la società che negli anni settanta e ottanta si è affermata a livello nazionale raggiungendo anche la storica promozione nella massima serie della squadra femminile, e ha allenato numerosi atleti che hanno vinto titoli italiani e indossato la maglia azzurra.”
Orlandi ha ricevuto la Quercia al merito atletico di primo grado nel 2000, un riconoscimento che testimonia il suo impegno e la sua dedizione. Tra i suoi allievi più noti, la velocista Annalisa Gambelli, sprinter anconetana degli anni Ottanta e olimpionica a Seul nel 1988.
- Un esempio luminoso di dedizione e passione... 🌟...
- Un insegnamento che non convince tutti... 🤔...
- Guardare oltre le mura scolastiche... 📚...
Una Vita Tra Scuola, Atletica e Giornalismo
Oltre alla sua carriera di insegnante e allenatore, Orlandi era anche un giornalista sportivo e scrittore. Ha collaborato a lungo con il Resto del Carlino di Ancona e l’anno scorso ha pubblicato un libro intitolato “Racconti anconetani”, edito dal Consiglio regionale. Il libro raccoglie i suoi ricordi di gioventù, i primi momenti vissuti in città e le tante persone conosciute, dai presidi La Guardia e Goffi al vicequestore Francesconi, passando per suor Maria Benvenuta e il frate grafologo Moretti.
La sua scomparsa lascia un vuoto nella storia anconetana e nei cuori di chi lo ha conosciuto e apprezzato. I numerosi commenti sui social testimoniano l’affetto e la stima che gli anconetani nutrivano per lui.
Bullet Executive Summary
La vita di Luciano Orlandi è un esempio di come l’educazione avanzata, l’alternanza scuola-lavoro e gli stage curricolari possano influenzare positivamente la crescita personale e professionale degli studenti. Orlandi non si limitava a insegnare educazione fisica; era un mentore, un ascoltatore attento e un motivatore. La sua dedizione all’atletica e all’insegnamento ha ispirato numerosi giovani a perseguire i propri sogni, dimostrando che l’educazione va oltre le mura della scuola.
In un mondo in cui l’educazione avanzata e i corsi di studio extra-universitari professionalizzanti stanno diventando sempre più rilevanti, la figura di Orlandi ci ricorda l’importanza di un approccio olistico all’insegnamento. Non si tratta solo di trasmettere conoscenze, ma di formare individui completi, pronti ad affrontare le sfide della vita con determinazione e passione.
La sua storia ci invita a riflettere su come possiamo, come educatori e mentori, fare la differenza nella vita dei nostri studenti, offrendo non solo competenze tecniche, ma anche supporto emotivo e morale. In questo modo, possiamo contribuire alla formazione di una generazione di individui resilienti, empatici e capaci di realizzare i propri sogni.