Cittadinanza digitale: scopri come le scuole in Puglia stanno rivoluzionando l’educazione
- Il progetto ha coinvolto 250 ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, oltre a 80 educatori e professionisti esterni.
- Il valore medio del clima di classe è migliorato da 101,12 a 108,47 nelle classi sperimentali.
- Il progetto ha utilizzato la metodologia della Ricerca-Azione e il «Manifesto della Comunicazione non Ostile» per promuovere comportamenti rispettosi online.
La cittadinanza digitale è ora un pilastro essenziale della società contemporanea, modellando profondamente gli ambiti civici e politici e contribuendo alla ridefinizione dei concetti di cittadinanza e democrazia. La scuola, concentrata soprattutto sull’impiego del digitale per finalità didattiche, rischia di trascurare questa evoluzione culturale. È quindi fondamentale riflettere se la scuola stia effettivamente promuovendo competenze relazionali, abilità cognitive e una sensibilità che permettano agli individui di pensare in modo critico, interagire positivamente con la comunità e affrontare un apprendimento continuo.
Il Progetto “Noi, Cittadini Digitali”
Il progetto “Noi, Cittadini Digitali”, attuato nel biennio dal 2021 al 2023 all’interno di tre scuole secondarie di primo grado in Puglia, ha coinvolto più di 250 ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, oltre a oltre 80 tra Dirigenti, insegnanti, collaboratori e professionisti esterni. Attraverso formazione e co-creazione con il corpo docente sono stati costruiti specifici percorsi di lavoro in classe, con l’obiettivo di mettere in evidenza la Digital Citizenship Education, spesso eclissata dall’interesse verso Media Literacy e Media Education.
Tali obiettivi collegano i loro divisioni al Decreto Legge n. 92 del 20 agosto 2019 sull'”Introduzione dell’educazione civica come parte integrante del curriculo scolastico” e alle inderogabili Linee Guida stilate dal D.M. n. 35 del 22 giugno 2020.
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Metodi e Strumenti Utilizzati
Rispondendo a questa necessità, il progetto di ricerca si è basato sulla metodologia della Ricerca-Azione (R-A) secondo il modello sviluppato da Pourtois e adattato da Baldacci. Per rafforzare un approccio approfondito alla ricerca pedagogica, è stata utilizzata una metodologia mixed-method che lega alla R-A ipotesi progettuali verificate empiricamente e un’azione integrativa.
Per la costruzione dei percorsi in aula si è fatto riferimento al «Manifesto della Comunicazione non Ostile» promosso dall’associazione “Parole O_Stili”. Questo Manifesto elenca dieci principi di comportamento utili a migliorare il comportamento degli utenti in rete, incoraggiando responsabilità condivisa e promuovendo un internet come ambiente accogliente e sicuro. Attraverso la diffusione del Manifesto sui social si mira a favorire comportamenti rispettosi e civili online.
Risultati della Ricerca
La vasta e complessa azione educativa richiede una valutazione altrettanto complessa, che non si limiti solo al consenso – questo è evidenziato dalle valutazioni qualitative realizzate tramite focus group alla fine della R-A – ma che comprenda anche articoli più articolate aggiungendo dati oggettivi. Le analisi condotte utilizzando approcci mixed-method mirano a combinare aspetti qualitativi e quantitativi in un quadro unitario trasformando un insieme di comportamenti e riflessioni in un corpus di conoscenza unico riferito alla realtà studiate.
Le analisi descritte hanno preso in considerazione i risultati del questionario sul clima di classe compilato dagli studenti. Queste analisi hanno confermato l’ipotesi progettuale che ipotizzava un miglioramento del clima di classe nei gruppi partecipanti al progetto. Per garantirne l’esternalità e mitigare i rischi legati ai processi di maturazione, è stato attivato un gruppo di controllo con caratteristiche simili agli organizzati attivamente al progetto.
Le analisi comparative dei dati hanno evidenziato che al tempo T1 (inizio del progetto R-A) il valore medio del clima di classe era di 101,12 per le classi sperimentali e di 99,31 per le classi di controllo. Alla conclusione del progetto (T2), i risultati delle risposte hanno indicato che il valore medio era salito a 108,47 per le classi sperimentali e sceso a 96,89 per le classi di controllo; confermando, in valori assoluti, un miglioramento del clima nelle classi sperimentali rispetto a una diminuzione nelle classi di controllo.
Bullet Executive Summary
Il significato della rivoluzione digitale in corso è strettamente connesso alla trasformazione radicale degli spazi e dei processi educativi, relativi tanto alla costruzione della conoscenza quanto nello sviluppo identitario individuale in ottica politica. Lo sviluppo maggiore che emerge dallo studio è la crescente consapevolezza dalle necessità di rendere l’educazione alla cittadinanza digitale un pilastro della scuola, e non una semplice appendice delle varie discipline.
Alla scuola è chiesto di formare politicamente i giovani attraverso le tecnologie digitali, non bandendole. Il modello sviluppato ci invita a considerare la cittadinanza in relazione alle varie interpretazioni contemporanee, illustrando che il processo educativo politico deve essere molto più rilevante che una giustapposizione di singole esperienze civiche.
Per una formazione efficace, risultante nella completa preparazione del cittadino e non solo dello studente, è essenziale sviluppare un linguaggio comune per giovani e adulti, che vada oltre i tecnicismi all’ingaggio a responsabilità comprapropria partecipazione. Il progetto stesso ha mostrato come, attraverso attività intrecciate tra reale e digitale, gli studenti hanno maturato maggiore consapevolezza online, acquisendo comportamenti onesti nell’ambito scolastico, determinandosi come promettenti cittadini in una società sempre più interconnessa.