
Pcto e fs: un’alternanza che funziona davvero?
- 66% degli studenti critica l'attuale modello di alternanza.
- Fs offre percorsi su trasporti, stage estivi e visite aziendali.
- Rfi propone il progetto pcto "una rete che fa rete".
- Ministro bianchi vuole superare esperienze "spot" dal 10 febbraio.
- Alternanza: da sfruttamento a investimento sul futuro dei giovani.
Ecco l’articolo:
Alternanza scuola lavoro: un’opportunità da rivalutare
L’alternanza scuola lavoro, oggi conosciuta come Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), si configura come un’iniziativa cruciale nel panorama educativo italiano. Essa ambisce a colmare il divario tra il mondo dell’istruzione e il contesto lavorativo, fornendo agli studenti un’esperienza diretta e formativa. Ferrovie dello Stato Italiane (FS), una delle più grandi aziende del paese, si inserisce in questo scenario come protagonista, offrendo percorsi formativi e stage curriculari a studenti di ogni ordine e grado. Tuttavia, l’efficacia di tali programmi è oggetto di dibattito. È necessario valutare attentamente se le promesse di professionalizzazione si concretizzino in opportunità reali per i giovani, o se l’iniziativa si riveli insufficiente a preparare adeguatamente gli studenti alle sfide del settore ferroviario.
FS Italiane ha manifestato l’intenzione di contribuire attivamente alla crescita dei giovani, promuovendo esperienze formative in collaborazione con gli istituti di istruzione superiore. Questa sinergia si concretizza nella co-progettazione di percorsi diversificati, rivolti a studenti di licei e istituti tecnici, con l’obiettivo di trasferire competenze specifiche e di preparare i futuri lavoratori a un mercato in continua evoluzione. Le opportunità offerte sono molteplici: percorsi formativi sui trasporti, stage estivi, tirocini in alternanza scuola/lavoro, visite ad impianti aziendali, open day e testimonianze dirette da professionisti del settore. Un’attenzione particolare è rivolta all’orientamento dei giovani verso il settore dei trasporti e all’incentivazione della partecipazione femminile in ruoli tradizionalmente occupati da uomini.
Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società del Gruppo FS, propone il progetto PCTO “Una Rete che fa rete”, fruibile attraverso la piattaforma digitale Educazione Digitale. Questo progetto si articola in tre moduli formativi: “La nostra mappa”, “La circolazione: il ‘cuore’ della rete” e “L’infrastruttura della rete”. I moduli sono progettati per essere fruiti in autonomia dagli studenti e rilasciano una certificazione delle ore PCTO svolte.
È fondamentale, però, andare oltre le dichiarazioni di intenti e analizzare l’effettivo impatto di tali percorsi formativi. Le testimonianze degli studenti, spesso caratterizzate da un iniziale entusiasmo, possono celare criticità e difficoltà incontrate durante l’esperienza. Un’indagine condotta da Skuola.net ha evidenziato che una significativa percentuale di studenti concorda con le proteste riguardanti l’alternanza scuola lavoro, auspicandone una revisione o addirittura una sua abolizione. Il 66% degli studenti intervistati ha espresso una posizione critica nei confronti dell’attuale modello di alternanza.
Le criticità dell’alternanza scuola lavoro: uno sguardo approfondito
Le critiche rivolte all’alternanza scuola lavoro, e potenzialmente estendibili ai percorsi offerti da FS, sono molteplici e meritano un’analisi dettagliata. Alcuni studenti denunciano una forma di sfruttamento e di lavoro non retribuito, sottolineando la necessità di riconoscere il valore del lavoro svolto attraverso un’adeguata remunerazione. Altri lamentano la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro e la scarsa coerenza tra il percorso di studi e le attività concretamente svolte durante l’esperienza di alternanza. In molti casi, i piani formativi non vengono rispettati e i tutor, figure chiave nel processo di apprendimento, risultano assenti o poco coinvolti.
Nel febbraio 2022, le proteste studentesche hanno acceso i riflettori sulle problematiche relative alla sicurezza e all’utilità dei PCTO. Francesco Ferorelli, coordinatore dell’UdS Napoli, ha espresso preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei luoghi in cui si svolgono i tirocini e ha sollevato dubbi sull’effettivo valore formativo dell’esperienza. Alcuni studenti hanno addirittura denunciato la normalizzazione del lavoro gratuito e la mancanza di tutele e diritti durante i percorsi di alternanza.
Le accuse mosse dagli studenti sono gravi e mettono in discussione l’efficacia del modello di alternanza scuola lavoro così come è stato implementato. Si contesta la finalità stessa dell’iniziativa, percepita da alcuni come un tentativo di piegare la scuola agli interessi del mercato del lavoro, piuttosto che come un’opportunità di formazione integrale per la persona. Si critica l’inutilità dell’esperienza, spesso ridotta a compiti marginali e non contestualizzati, privi di un reale valore formativo. Si denuncia lo sfruttamento del lavoro gratuito e la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Un’ulteriore criticità riguarda la durata dei percorsi di alternanza, spesso limitata a poche settimane. Un periodo così breve può risultare insufficiente per un reale coinvolgimento dello studente nel contesto lavorativo, riducendo l’esperienza a una semplice osservazione o a attività manuali di basso livello. Inoltre, si riscontra una frequente incoerenza tra l’indirizzo scolastico e le attività svolte in alternanza, con una scarsa connessione tra la teoria appresa in classe e la pratica sul campo.

L’impatto sui percorsi formativi di ferrovie dello stato
Le criticità sopra esposte sollevano interrogativi cruciali sull’efficacia dei percorsi formativi offerti da Ferrovie dello Stato. È necessario valutare se la preparazione fornita sia adeguata alle reali esigenze del settore, se le competenze acquisite siano effettivamente spendibili nel mercato del lavoro e quali siano le concrete opportunità di carriera post-formazione. L’analisi del successo occupazionale degli studenti che hanno partecipato a tali programmi è fondamentale per comprendere il loro reale impatto sul futuro professionale dei giovani.
Per rispondere a queste domande, è necessario avviare un’indagine approfondita, raccogliendo le testimonianze degli studenti, analizzando nel dettaglio i programmi formativi e confrontando le competenze richieste dal mercato del lavoro con quelle effettivamente acquisite durante i percorsi di alternanza. È indispensabile garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, la coerenza tra il percorso di studi e le attività svolte e la presenza di tutor qualificati, in grado di supportare e guidare gli studenti nel loro percorso di apprendimento.
Il 10 febbraio, il ministro Bianchi ha riconosciuto la necessità di superare l’attuale modello di alternanza scuola lavoro, sottolineando l’importanza di una scuola aperta, in grado di integrare esperienze esterne in un percorso educativo sicuro e strutturato. Il ministro ha evidenziato la necessità di superare le esperienze “spot” e di garantire una varietà di opportunità formative, coerenti con il percorso di studi degli studenti.
Tuttavia, le dichiarazioni del ministro non sono sufficienti a placare le proteste degli studenti, che chiedono fatti concreti e un cambiamento radicale nell’approccio all’alternanza scuola lavoro. È necessario ascoltare le voci dei giovani, prendere atto delle criticità e utilizzare queste risalite come punto di partenza per riprogettare e rilanciare una modalità pedagogica dal grande valore potenziale.
Il futuro dell’alternanza scuola lavoro dipende dalla capacità di trasformare un’esperienza percepita come sfruttamento in un investimento sul futuro professionale dei giovani. È necessario garantire che i percorsi formativi siano coerenti con gli studi intrapresi, che i tutor siano presenti e qualificati e che la sicurezza nei luoghi di lavoro sia una priorità assoluta. Solo in questo modo sarà possibile realizzare appieno il potenziale dell’alternanza scuola lavoro e offrire agli studenti un’opportunità concreta di crescita personale e professionale.
Un futuro per l’alternanza: tra innovazione e responsabilità
L’alternanza scuola lavoro, e in particolare i percorsi offerti da Ferrovie dello Stato, si trovano a un bivio. Da un lato, rappresentano un’opportunità preziosa per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e fornire loro competenze pratiche e professionalizzanti. Dall’altro, le criticità emerse negli ultimi anni mettono in discussione l’efficacia del modello attuale e sollevano interrogativi importanti sulla sua reale utilità per gli studenti.
Per superare le difficoltà e rilanciare l’alternanza scuola lavoro, è necessario un cambio di paradigma. È fondamentale passare da un approccio focalizzato sulla quantità delle ore svolte a un approccio orientato alla qualità dell’esperienza formativa. È necessario garantire che i percorsi siano coerenti con gli studi intrapresi, che i tutor siano figure di riferimento competenti e disponibili e che la sicurezza nei luoghi di lavoro sia una priorità assoluta.
Inoltre, è indispensabile coinvolgere attivamente gli studenti nella progettazione e nella valutazione dei percorsi, ascoltando le loro voci e tenendo conto delle loro esigenze e aspettative. Solo in questo modo sarà possibile creare un’esperienza formativa realmente significativa e in linea con le aspirazioni dei giovani.
L’alternanza scuola lavoro non deve essere percepita come un obbligo o come una forma di sfruttamento, ma come un’opportunità di crescita personale e professionale, un’occasione per scoprire le proprie passioni e sviluppare le proprie competenze. È necessario che le aziende, le scuole e le istituzioni collaborino per creare un sistema di alternanza scuola lavoro di alta qualità, in grado di preparare i giovani alle sfide del futuro e di contribuire alla crescita del paese.
Nozione Base: L’alternanza scuola-lavoro efficace si basa su un equilibrio tra teoria e pratica, garantendo che le esperienze lavorative siano direttamente collegate al curriculum scolastico, offrendo agli studenti un’applicazione concreta delle conoscenze acquisite e una comprensione più profonda del settore professionale.
Nozione Avanzata: L’implementazione di framework di valutazione continua e feedback strutturati, che coinvolgano studenti, tutor aziendali e docenti, permette di monitorare l’efficacia dei percorsi di alternanza e di apportare modifiche in tempo reale per ottimizzare l’esperienza formativa, garantendo un allineamento costante con le esigenze del mercato del lavoro e le aspirazioni degli studenti.
Ecco, in un contesto dove la formazione professionale si intreccia con le prime esperienze lavorative, sorge spontanea una riflessione: l’educazione non è solo acquisire nozioni, ma anche plasmare il proprio futuro con consapevolezza e responsabilità. L’alternanza scuola-lavoro, se ben strutturata, può essere un trampolino di lancio verso un orizzonte di opportunità, ma richiede un impegno congiunto di istituzioni, aziende e studenti per garantire che ogni passo sia un investimento nel proprio percorso di crescita.
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