
Scandalo: l’Italia ignora l’educazione sessuale, giovani a rischio
- Il 94% degli studenti vorrebbe l'educazione sessuale a scuola.
- Il 24% degli adolescenti crede che il porno sia realtà.
- Web: fonte primaria (47%) per sesso, 57% per ist.
Il persistente vuoto dell’educazione sessuo-affettiva in Italia
La cronaca recente, segnata da episodi di violenza di genere che coinvolgono anche giovanissimi, ha riacceso il dibattito sull’urgenza di un’educazione sessuo-affettiva strutturata nelle scuole italiane. La denuncia di Furio Honsell riguardo all’assenza di fondi specifici per tale formazione, nonostante le promesse seguite al caso Cecchettin, evidenzia un problema radicato: l’italia rimane uno degli ultimi paesi in Europa a non prevedere programmi curricolari obbligatori in materia. Questa lacuna formativa non solo priva i giovani di strumenti essenziali per la gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali, ma solleva interrogativi sul suo impatto sullo sviluppo professionale e personale. L’educazione sessuale e affettiva è uno strumento di consapevolezza che dovrebbe essere presente nelle scuole per combattere la disinformazione.
Il modello educativo promosso dall’organizzazione mondiale della sanità (oms) e dall’unesco, denominato *comprehensive sexuality education (cse), è un approccio che integra aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. In italia, iniziative come quella di EduForIst cercano di colmare questo divario, offrendo percorsi formativi nelle scuole medie e superiori di diverse regioni. Tuttavia, la precarietà dei finanziamenti e la resistenza culturale rendono difficile l’accesso a tale educazione per tutti gli studenti. Stando ai dati raccolti dall’osservatorio “Giovani e Sessualità” nel 2023, una schiacciante maggioranza di studenti, pari al 94%, desidererebbe che l’educazione sessuale fosse integrata nel loro percorso di studi.
La mancanza di un’educazione sessuo-affettiva completa si riflette anche nella percezione distorta della sessualità tra gli adolescenti. <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/gli-adolescenti-e-la-sessualita-indagine-ipsos-e-save-children”>Un’indagine condotta da savethechildren e ipsos ha rivelato che quasi un adolescente su quattro (il 24%) considera la pornografia una rappresentazione realistica dell’atto sessuale, mentre la principale fonte di informazioni su affettività e sessualità è il web (il 47% degli intervistati sceglie siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali e il 57% per approfondire il tema delle infezioni sessualmente trasmissibili).
Il tema dell’educazione affettiva e sessuale è controverso, a causa di diversi fattori sociali, culturali, religiosi e politici. Le opposizioni si concretizzano nell’ipotesi che possa incentivare condotte licenziose, nell’avversione a trattare argomenti concernenti la comunità LGBTQ+ o nella convinzione che si sottragga ai genitori il diritto all’istruzione dei propri figli.
L’impatto sul mondo del lavoro: alternanza scuola-lavoro e stage sotto la lente
L’assenza di un’adeguata educazione sessuo-affettiva può avere ripercussioni significative nel mondo del lavoro, in particolare durante le esperienze di alternanza scuola-lavoro e stage. In questi contesti, i giovani si trovano ad affrontare dinamiche professionali complesse, che richiedono consapevolezza, assertività e capacità di gestire le relazioni interpersonali. La mancanza di tali competenze può esporli a situazioni di disagio, discriminazione e persino molestie.
La difficoltà nel riconoscere e gestire dinamiche di potere, nel comprendere il concetto di consenso e nel porre dei limiti può compromettere la loro esperienza professionale e il loro benessere psicologico. La paura di perdere un’opportunità di stage o di compromettere il proprio futuro professionale può spingere alcuni studenti a subire in silenzio comportamenti inappropriati, perpetuando un ciclo di abusi e discriminazioni. È necessario intervenire per garantire che i luoghi di lavoro siano ambienti sicuri e rispettosi per tutti.
Il progetto “educare alle relazioni”, promosso dal ministro dell’istruzione e del merito giuseppe valditara sull’onda del femminicidio Cecchettin, prevedeva 30 ore extracurricolari, ovvero in più rispetto alle ore di lezione, e su base volontaria. Tuttavia, il progetto è rimasto sulla carta in seguito alle polemiche politiche. Inizialmente, erano stati assegnati 500mila euro alle Pari Opportunità per i corsi di educazione affettivo-sessuale nelle scuole grazie a un emendamento di +Europa, ma il governo ha dirottato quei fondi per formare i docenti su non ben precisati «corsi sulla fertilità».
Le iniziative aziendali: un mosaico frammentato
Alcune aziende, consapevoli dell’importanza di promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso, hanno implementato iniziative di formazione e sensibilizzazione. Tuttavia, queste iniziative sono spesso sporadiche e non raggiungono la totalità dei dipendenti. è necessario un impegno più strutturato e continuativo da parte del mondo imprenditoriale per garantire che tutti i lavoratori siano consapevoli dei propri diritti e delle proprie responsabilità in materia di rispetto e non discriminazione.
L’istruzione in materia di affettività e relazioni deve comprendere il rispetto vicendevole, il superamento di schemi precostituiti e il sostegno all’uguaglianza di genere. È essenziale considerare l’insegnamento del rispetto, delle emozioni, dei sentimenti e dell’affetto, seguendo un approccio didattico mirato a incentivare la corresponsabilità tra i sessi attraverso la demolizione di stereotipi, la considerazione dell’altro e di ogni specifica identità. L’educazione emotiva è cruciale, perché agevola l’accettazione di sé in un ventaglio di emozioni sovente rinnegate o percepite erroneamente. Tale educazione, inoltre, aiuta a impedire episodi di sopruso e costrizione, favorendo il consenso e la stima all’interno delle relazioni.

Un nuovo paradigma educativo: prospettive per il futuro
Per superare le criticità attuali, è necessario un cambio di paradigma nell’approccio all’educazione sessuo-affettiva. Ciò implica un impegno congiunto da parte delle istituzioni scolastiche, delle famiglie, delle aziende e della società civile. È fondamentale introdurre programmi curricolari obbligatori che affrontino la sessualità in modo olistico, integrando aspetti biologici, psicologici, sociali e relazionali.
La formazione degli insegnanti è un altro tassello fondamentale. È necessario fornire loro gli strumenti e le competenze per affrontare il tema della sessualità in modo aperto, inclusivo e rispettoso. È inoltre essenziale coinvolgere le famiglie, offrendo loro supporto e risorse per affrontare le questioni legate alla sessualità con i propri figli. Le aziende possono svolgere un ruolo attivo nella promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso, implementando politiche di sensibilizzazione e formazione per i propri dipendenti.
La sfida è quella di creare una società in cui la sessualità sia vissuta in modo consapevole, responsabile e sereno, contribuendo al benessere individuale e collettivo. L’educazione affettiva è fondamentale perché permette di riconoscersi in una varietà di emozioni spesso negate o vissute come sbagliate. Inoltre, contribuisce a prevenire fenomeni di abuso e coercizione, promuovendo il consenso e il rispetto all’interno delle relazioni.
Oltre il tabù: un investimento per il futuro dei giovani
L’educazione sessuo-affettiva non è solo una questione di salute pubblica, ma un investimento strategico per il futuro dei giovani. Fornire loro gli strumenti per gestire le emozioni, costruire relazioni sane e affrontare le sfide del mondo del lavoro significa promuovere la loro crescita personale e professionale, contribuendo a creare una società più inclusiva, rispettosa e prospera.
In quest’ottica, l’educazione avanzata riveste un ruolo cruciale. Un approccio base all’educazione affettiva e sessuale potrebbe includere la sensibilizzazione sui diritti sessuali e riproduttivi, fornendo informazioni accurate e accessibili a tutti i giovani. Un approccio avanzato, invece, potrebbe concentrarsi sullo sviluppo di competenze relazionali avanzate, come la comunicazione assertiva, la gestione dei conflitti e la promozione del consenso, preparando i giovani ad affrontare le complessità del mondo del lavoro e delle relazioni interpersonali con maggiore consapevolezza e sicurezza. Riflettiamo: quanto siamo disposti a investire nel futuro dei nostri giovani?* L’educazione sessuo-affettiva è un diritto fondamentale che non può essere negato. È un dovere della società garantire che tutti i giovani abbiano accesso a una formazione completa e di qualità, per poter vivere una vita piena, appagante e libera da discriminazioni e violenze.
- Comunicato stampa del Consiglio Regionale FVG sull'educazione affettiva e sessuale.
- Informazioni sul progetto EduforIst, che promuove l'educazione sessuale nelle scuole.
- Pagina con i risultati dell'indagine Ipsos e Save the Children sulla sessualità.
- Pagina UNESCO sull'educazione sessuale completa (CSE) e sua importanza.
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