Allarme: poche donne nelle STEM, un’emergenza per l’Italia

Scopri perché la scarsa presenza femminile nelle discipline scientifiche e tecnologiche rappresenta una perdita di potenziale per l'intero sistema economico e sociale italiano, limitando l'innovazione e la crescita.

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  • Nel 2023 solo il 16,8% delle laureate in ict sono donne.
  • Tasso di occupazione femminile inferiore di 9,3%.
  • Investimento di 600 milioni dal PNRR per progetti stem.

Il divario di genere nelle stem: una sfida complessa

Il panorama italiano, come quello mondiale, mostra una disparità di genere ostinata e intricata nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Le statistiche indicano che, nonostante le ragazze spesso manifestino competenze digitali superiori rispetto ai ragazzi, questo vantaggio non si traduce in una presenza maggiore nei percorsi di studio e nelle professioni scientifiche e tecnologiche. Un dato preoccupante emerge chiaramente: nel 2023, solo il 16,8% delle donne laureate in Italia ha ottenuto un titolo accademico nel campo dell’informatica e delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), palesando un divario importante. Questa scarsa rappresentanza si riflette anche in un tasso di occupazione inferiore per le donne che scelgono carriere in ambito STEM. Per esempio, nel settore che include informatica, ingegneria e architettura, il tasso di occupazione femminile è inferiore di un notevole 9,3 punti percentuali rispetto a quello maschile, secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel 2023. Un impedimento rilevante, che incide in modo negativo sulla parità di genere nel mondo del lavoro. Non si tratta solo di numeri, ma di una concreta perdita di potenziale per l’intero sistema economico e sociale. La mancanza di diversità di genere limita l’innovazione e la capacità di risolvere problemi complessi, sottraendo alla società talenti fondamentali. La sfida, quindi, consiste nel comprendere le cause profonde di questa disparità e nell’attuare strategie efficaci per incentivare una maggiore inclusione e pari opportunità per le giovani donne. In palio c’è il futuro di un mondo più giusto, innovativo e sostenibile.
Le radici di questa disuguaglianza sono saldamente ancorate in stereotipi di genere che, purtroppo, rimangono profondamente impressi nella società. Questi preconcetti condizionano le scelte formative e professionali delle giovani donne fin dall’età infantile, a partire dalla scuola primaria. Numerose ricerche hanno dimostrato che, già nei primi anni di scolarizzazione, le bambine tendono a conseguire risultati inferiori in matematica rispetto ai loro compagni maschi. Questa tendenza si accentua con il passare degli anni, innescando un circolo vizioso che porta le ragazze ad assimilare l’idea di essere meno predisposte per le materie scientifiche. Inconsciamente, questi stereotipi limitano le loro aspirazioni e riducono le occasioni di intraprendere una carriera in ambito STEM. Un’indagine svolta da Save the Children ha messo in luce come le bambine che vivono in contesti di povertà educativa siano particolarmente esposte agli effetti negativi degli stereotipi di genere nelle discipline scientifiche e tecnologiche. L’impatto di questa sottorappresentazione femminile si estende al mondo del lavoro, dove le donne laureate in discipline STEM spesso incontrano maggiori difficoltà rispetto ai loro colleghi uomini nell’ottenere posizioni di prestigio e una retribuzione equa. La mancanza di figure femminili positive nel campo scientifico e tecnologico contribuisce ad alimentare questi stereotipi, rendendo ancor più complicato per le giovani donne immaginarsi un futuro di successo in questi settori. È cruciale, perciò, intervenire fin dalla scuola primaria per contrastare questi preconcetti e favorire una cultura dell’inclusione e della parità di opportunità. Solo così sarà possibile sbloccare il potenziale delle giovani donne e costruire un futuro più giusto e prospero per tutti.

Strategie per promuovere l’inclusione fin dalla scuola primaria

Per superare il divario di genere nelle discipline STEM, è indispensabile attuare strategie specifiche che inizino fin dalla scuola primaria. L’obiettivo principale deve essere quello di combattere gli stereotipi di genere e di stimolare attivamente l’interesse delle ragazze per la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica. Questo approccio necessita di un impegno congiunto da parte di istituzioni, scuole, famiglie e della società civile nel suo complesso. Promuovere modelli di ruolo femminili è un passo fondamentale. Presentare alle bambine esempi concreti di donne di successo che hanno intrapreso brillanti carriere in ambito STEM può aiutarle a superare gli stereotipi e a credere nelle proprie capacità. Figure emblematiche come Marie Curie, Margaret Hamilton e Samantha Cristoforetti rappresentano fonti di ispirazione inestimabili, dimostrando che le donne possono eccellere in campi scientifici e tecnologici. Creare un ambiente di apprendimento inclusivo è altrettanto cruciale. Gli insegnanti devono essere consapevoli degli stereotipi di genere e impegnarsi attivamente per creare un clima in classe in cui tutte le studentesse si sentano valorizzate, supportate e incoraggiate a esprimere il proprio potenziale. Questo significa adottare metodologie didattiche che tengano conto delle diverse esigenze e stili di apprendimento, offrendo a tutte le ragazze le stesse opportunità di successo. Offrire opportunità di apprendimento pratico e coinvolgente è un’altra strategia efficace. Le attività pratiche, i laboratori scientifici e i progetti che coinvolgono attivamente le discipline STEM possono rendere queste materie più interessanti, accessibili e stimolanti per le bambine. L’apprendimento basato sull’esperienza aiuta a sviluppare la curiosità, il pensiero critico e le capacità di problem-solving, competenze fondamentali per il successo in qualsiasi campo. Infine, è essenziale sensibilizzare genitori ed educatori. Coinvolgere attivamente le famiglie e gli insegnanti nella lotta contro gli stereotipi di genere e nel sostegno alle aspirazioni delle ragazze in ambito STEM è fondamentale per creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo delle giovani donne. Organizzare incontri, workshop e attività di sensibilizzazione può aiutare a promuovere una maggiore consapevolezza e a incoraggiare un atteggiamento positivo nei confronti delle discipline scientifiche e tecnologiche.

Iniziative e programmi per il futuro delle stem

Diverse azioni sono state avviate a livello europeo e nazionale per fronteggiare il divario di genere nelle STEM, segnalando un crescente impegno verso la promozione dell’uguaglianza di chances. *L’Unione Europea ha destinato risorse finanziarie a svariate iniziative finalizzate a potenziare il coinvolgimento femminile nella ricerca e nell’innovazione, favorendo nel contempo trasformazioni strutturali all’interno degli istituti di istruzione superiore e degli organismi di ricerca. Tra questi progetti, spiccano nomi come Scientix 4, LeTSGEPs, CALIPER, R-I PEERS, Critical Making, EQUALS-EU, Shemakes.eu e ALLINTERACT, ognuno con un focus specifico sulla promozione dell’uguaglianza di genere nel campo scientifico e tecnologico. In Italia, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato un investimento significativo di 600 milioni di euro attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per finanziare progetti di orientamento scolastico volti a ridurre il divario di genere e a incrementare il numero di donne che intraprendono studi e carriere in ambito STEM. Questi finanziamenti rappresentano un’opportunità importante per implementare iniziative innovative e per sostenere le scuole e le università nell’offrire programmi di studio e attività di orientamento che siano realmente inclusivi e che promuovano l’interesse delle ragazze per le discipline scientifiche e tecnologiche. Esempi concreti di iniziative scolastiche che hanno ottenuto risultati positivi includono il progetto PNRR dell’Istituto Comprensivo Rende-Commenda, che ha coinvolto le studentesse delle classi prime della scuola secondaria di primo grado in attività volte a stimolare l’interesse per le STEM. Il progetto ha previsto diverse fasi, tra cui la conoscenza di figure femminili di spicco come Rita Levi Montalcini e Samantha Cristoforetti, visite ad aziende agricole e laboratori universitari, e incontri con esperti del settore. Un altro esempio degno di nota è il Girls in STEM Award di JA Italia, un premio che riconosce e valorizza le studentesse che si distinguono nel programma didattico Impresa in Azione, incoraggiandole a perseguire i propri sogni in ambito scientifico e tecnologico. Queste iniziative, insieme a molte altre, dimostrano che è possibile fare la differenza e che, con un impegno concreto e coordinato, è possibile superare il divario di genere nelle STEM e garantire a tutte le ragazze le stesse opportunità di successo.

Verso un futuro più equo e inclusivo

È essenziale riconoscere che il percorso verso la parità di genere nelle discipline STEM è ancora lungo e complesso, ma i progressi compiuti finora dimostrano che il cambiamento è possibile. Per raggiungere un futuro più equo e inclusivo, è fondamentale unire le forze e lavorare insieme, istituzioni, scuole, famiglie e società civile, per superare gli stereotipi di genere e per creare un ambiente in cui tutte le ragazze si sentano valorizzate, supportate e incoraggiate a perseguire i propri sogni in ambito scientifico e tecnologico. Investire nell’educazione e nella formazione delle giovani donne nelle STEM non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche una scelta strategica per il futuro del nostro paese. Un maggiore coinvolgimento delle donne in questi settori può portare a una maggiore innovazione, a una crescita economica più sostenibile e a una società più equa e prospera per tutti. Iniziative e programmi che mirano a promuovere l’interesse per le STEM fin dalla scuola primaria rappresentano un passo importante verso la creazione di un futuro in cui tutte le ragazze abbiano le stesse opportunità di successo. Tuttavia, è necessario un impegno costante e coordinato per superare il divario di genere nelle STEM e per garantire a tutte le giovani donne la possibilità di realizzare il proprio potenziale e di contribuire attivamente al progresso della società.

Ed eccoci qui, quasi alla fine del nostro viaggio tra i dati e le riflessioni sul divario di genere nelle STEM. Spero che tu abbia trovato questo articolo interessante e stimolante. Ma prima di salutarti, vorrei condividere con te una nozione di educazione avanzata che si lega strettamente a questo tema: l’apprendimento basato sui progetti (PBL).

Il PBL è un approccio didattico che mette al centro lo studente, invitandolo a risolvere problemi reali e complessi attraverso la collaborazione, la ricerca e la creatività. Questo metodo è particolarmente efficace per avvicinare le ragazze alle STEM, perché rende le materie scientifiche e tecnologiche più concrete, coinvolgenti e rilevanti per la loro vita.

Un’ulteriore nozione avanzata, applicabile al tema, è l’importanza di stage curricolari e corsi di studio extra-universitari professionalizzanti*. Queste esperienze offrono alle studentesse la possibilità di acquisire competenze pratiche e di entrare in contatto con il mondo del lavoro, superando gli stereotipi e costruendo la fiducia nelle proprie capacità.

Ti invito a riflettere su come l’educazione può essere uno strumento potente per abbattere le barriere di genere e per creare un futuro in cui tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, abbiano le stesse opportunità di realizzare il proprio potenziale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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