Come può l’evento ‘Maschile Positivo’ cambiare la nostra cultura?
- 12 dicembre 2024: Evento presso il Campus Universitario di Chieti per combattere la violenza di genere.
- 99 casi di femminicidio nel 2024 in Italia, evidenziando l'urgenza di un cambiamento culturale.
- Iniziativa supportata da specialisti, accademici e istituzioni per promuovere il rispetto e l'uguaglianza di genere.
Il 12 dicembre 2024, l’Aula Magna di Lettere del Campus Universitario di Chieti sarà teatro di un evento di grande importanza, intitolato “Maschile Positivo: Rinnovamento Culturale e Strategie Educative per Sradicare la Violenza contro le Donne”.
Concepito dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, con l’appoggio del Comune di Chieti e dell’Università di Teramo, quest’incontro rientra nelle iniziative della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Attraverso un ricco insieme di discussioni accademiche, esperienze condivise e politiche sociali, si intende promuovere una cultura fondata sul rispetto reciproco e sulla parità di genere.
Il Programma dell’Evento
La manifestazione inizierà con un intervento istituzionale del Rettore della “Gabriele d’Annunzio”, Liborio Stuppia, seguito dai contributi della professoressa Michela Cortini, Delegata del Rettore alle Pari Opportunità, e della professoressa Francesca Romana Alparone, leader del CUG di Ateneo.
Saranno presenti Luca Battaglia dell’Associazione Nazionale Maschile Plurale, il sociologo Dario Altobelli, la giornalista Daniela Senepa della Rai e Chiara Zappalorto, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Chieti.
Lo scopo è quello di spingere verso una nuova rappresentazione della mascolinità e creare pratiche educative per combattere la violenza di genere.
La prima sessione, titolata “Rinnovamento Culturale e Intervento Sociale”, punterà a sfidare la mentalità maschilista e patriarcale.
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La Gravità della Violenza di Genere
Le problematiche legate alla violenza basata sul genere sono tra le sfide più complicate e pressanti della nostra epoca. Nel corso del 2024 in Italia si sono registrati ben 99 casi di femminicidio, con la maggioranza degli atti violenti compiuti nell’ambito della famiglia. Un numero così allarmante mette in luce l’importanza cruciale di iniziative come quella realizzata a Chieti; queste non solo forniscono mezzi utili alla tutela delle donne ma mirano anche a istruire gli uomini nell’adozione di condotte non violente. La professoressa Francesca Romana Alparone ha messo l’accento sulla necessità impellente di un radicale cambiamento culturale che abbracci ogni individuo indipendentemente dalla propria posizione nella società per costruire una comunità improntata sulla giustizia e la parità.
Verso un Futuro di Uguaglianza e Rispetto
L’incontro organizzato a Chieti segna un importante avanzamento verso l’edificazione di una cultura che valorizzi il rispetto reciproco e l’eguaglianza fra i generi. L’adesione attiva di specialisti, studiosi universitari e rappresentanti istituzionali sottolinea la necessità di un impegno comunitario per fronteggiare e superare le difficoltà legate alla violenza basata sul genere. Essenziale risulta la cooperazione tra atenei, autorità locali ed enti impegnati contro la violenza per sostenere un mutamento che sia profondo e durevole nel tempo.
In un contesto educativo avanzato, l’alternanza scuola-lavoro e gli stage curricolari rappresentano strumenti fondamentali per preparare i giovani ad affrontare le sfide del mondo moderno. Tali esperienze forniscono la possibilità di sviluppare abilità pratiche, approfondendo al contempo la comprensione delle dinamiche sociali e culturali, contribuendo alla creazione di cittadini informati e coscienziosi. Un’evoluzione nell’ambito educativo è rappresentata dall’inclusione nei percorsi formativi universitari dei corsi extra-professionali che consentono l’apprendimento di specifiche competenze in campi innovativi, conformandosi così alle esigenze dettate da un mercato lavorativo sempre in evoluzione. Ragionare su tali tematiche ci porta a riconoscere quanto sia cruciale una formazione che vada oltre la semplice trasmissione del sapere per plasmare individui in grado di dare il proprio contributo al mutamento sociale e culturale.