Digitale in Costituzione: le 11 proposte che potrebbero trasformare l’Italia
- Secondo recenti studi, otto italiani su dieci ritengono che il digitale orienterà l'economia del futuro.
- Il 65% degli italiani ritiene che le città saranno più sostenibili se digitalizzate.
- L'introduzione della Cittadinanza Digitale nelle scuole è sancita dalla Legge 92/2019.
Secondo recenti studi, otto italiani su dieci ritengono che il digitale orienterà l’economia del futuro. Questa convinzione ha spinto il Governo italiano a considerare la creazione di un ministero dedicato al digitale, all’innovazione e allo sviluppo della tecnologia, settori fondamentali per la vita del Paese e dei suoi cittadini. La Fondazione Italia Digitale sottolinea l’importanza di un dicastero con portafoglio per garantire una governance salda nel settore, soprattutto dopo la fine del PNRR e degli investimenti sulla transizione digitale.
Un ministero ad hoc potrebbe occuparsi delle competenze sulle imprese, attualmente al Mimit, e delle competenze generali del Dipartimento Innovazione e Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio. Questo permetterebbe all’Italia di giocare un ruolo competitivo nel mercato globale. Tuttavia, le sole regole non bastano. L’Europa, pur essendo apripista nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale con l’AI Act, fatica a tenere il passo con Stati Uniti, Cina e Paesi arabi in termini di innovazione reale.
Per la Fondazione Italia Digitale, è necessario un approccio completo, pubblico e privato, che includa investimenti in ricerca e sviluppo, incentivi fiscali per le imprese, agevolazioni per l’accesso al capitale di rischio per le startup e l’adozione di tecnologie come l’IA e il cloud computing. L’obiettivo è dirompere i data-silos e sbloccare le opportunità economiche dei dati, migliorare e ampliare le infrastrutture con reti digitali ad alta velocità e collaborare con altri paesi europei per aumentare la visibilità internazionale delle imprese italiane e favorire lo scambio di conoscenze.
PA digitale per cittadini digitali
Per nove italiani su dieci, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione è una delle grandi priorità del Paese. Questo processo richiede un cambiamento nei processi e nei modelli organizzativi, alimentando la filiera del Govtech e introducendo nuovi servizi attraverso l’identità digitale. È fondamentale accelerare il lavoro sul portafoglio digitale in attesa del decollo del wallet europeo, e sviluppare app e strumenti di uso diffuso sul cloud, nella sanità e nel mercato finanziario.
Il documento della Fondazione Italia Digitale cita la necessità di investire su nuove figure e procedure, concorsi per il ricambio generazionale e formazione e aggiornamento costante. Viene menzionato il Public Innovation Manager come dirigente chiave per creare un nuovo paradigma di competitività pubblico-privato senza alimentare una futura insostenibile spesa corrente per gli enti locali.
Il 65% degli italiani ritiene che le città saranno più sostenibili se digitalizzate. Il digitale può contribuire all’inclusione, alla partecipazione e alla lotta alle discriminazioni, oltre che all’ambiente, grazie a tecnologie a basse emissioni di carbonio e soluzioni eco-friendly.
Educazione digitale a scuola
L’introduzione dell’educazione alla Cittadinanza Digitale come materia obbligatoria nelle scuole italiane, sancita dalla Legge 92/2019, rappresenta un passo significativo verso la formazione di cittadini responsabili e attivi. La normativa tiene conto delle direttrici di sviluppo e implementazione delle istituzioni europee e richiede l’impegno di dirigenti, docenti, personale ATA, studenti, famiglie e stakeholders.
L’insegnamento dell’Educazione Civica, che include la Cittadinanza Digitale, mira a sviluppare la conoscenza e la valorizzazione dei principi della Costituzione, delle istituzioni europee, della storia e delle identità territoriali. Tra gli obiettivi specifici della Cittadinanza Digitale vi sono la selezione dell’affidabilità di fonti e dati, le competenze nell’uso delle tecnologie digitali, l’utilizzo dei servizi digitali pubblici e privati, la partecipazione alla cittadinanza attiva e la gestione e protezione dei dati personali e dell’identità digitale.
Il rinvio dell’introduzione dell’educazione civica a settembre 2020 ha permesso di definire meglio le linee guida per l’insegnamento, i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi specifici di apprendimento. Questo rinvio è stato necessario per valutare gli impatti dell’introduzione dell’educazione civica nelle scuole e superare ostacoli come la definizione della scansione oraria e le modalità per l’organizzazione didattica.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) rappresenta un documento cruciale per il percorso di innovazione e digitalizzazione delle scuole italiane. Questo piano interviene nell’educazione alla Cittadinanza e Costituzione arricchendola di significati chiave digitali. Per i cittadini è necessario orientarsi nel mondo digitale, conoscerne i rischi, le opportunità e le regole di comportamento.
Il PNSD si ispira ai Quadri di Riferimento DigComp della Commissione Europea per l’apprendimento permanente lungo tutto l’arco della vita. Il Decreto attuativo della Legge sulla Buona Scuola del 2017 indica che le attività svolte nell’ambito della Cittadinanza e Costituzione saranno valutate, e le conoscenze e competenze maturate dagli studenti saranno oggetto di esame durante il colloquio conclusivo del secondo ciclo.
L’insegnamento della Cittadinanza e Costituzione sarà impartito in modo trasversale e applicato nelle prassi e relazioni quotidiane tra pari e con i rappresentanti dell’istituzione scolastica. Sarà praticato in tutti gli ampliamenti dell’offerta formativa proposta dalle istituzioni scolastiche, inclusi i “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)”, Erasmus+, collaborazioni con enti locali, enti di ricerca e aziende del territorio.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’integrazione del digitale nell’educazione e nella Pubblica Amministrazione rappresenta una sfida e un’opportunità per l’Italia. La creazione di un ministero dedicato al digitale potrebbe garantire una governance salda e competitiva nel mercato globale. L’educazione alla Cittadinanza Digitale nelle scuole è un passo fondamentale per formare cittadini responsabili e attivi, capaci di orientarsi nel mondo digitale e di sfruttarne le opportunità in modo consapevole e sicuro.
Una nozione base di educazione avanzata è che l’educazione digitale non riguarda solo l’acquisizione di competenze tecniche, ma anche la formazione di un’etica digitale e la consapevolezza dei propri diritti e doveri come cittadini digitali.
Una nozione avanzata di educazione avanzata è che l’integrazione delle tecnologie digitali nell’educazione deve essere accompagnata da un costante aggiornamento delle competenze dei docenti e da un approccio pedagogico che valorizzi l’interdisciplinarità e la collaborazione tra scuola, famiglie e comunità.
Queste riflessioni ci invitano a considerare come possiamo contribuire, individualmente e collettivamente, a costruire un futuro in cui il digitale sia uno strumento di inclusione, partecipazione e sostenibilità.
- Documento ufficiale della Fondazione Italia Digitale con le 11 proposte per l'Italia digitale
- Sito istituzionale del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per approfondire la strategia del governo sull'innovazione e la trasformazione digitale
- Sito ufficiale del Dipartimento per la trasformazione digitale con informazioni sulla loro attività e obiettivi per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale