L’educazione finanziaria arriva sui banchi di scuola: ecco cosa cambierà dal 2024

Dal prossimo anno accademico, l'educazione finanziaria diventerà una materia obbligatoria nelle scuole italiane, con l'obiettivo di formare cittadini consapevoli e preparati.

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  • Introduzione dell'educazione finanziaria in tutte le scuole italiane a partire dall'anno scolastico 2024/2025.
  • Collaborazione tra il Ministero dell'Istruzione, la Banca d'Italia e altri enti per la definizione dei contenuti.
  • Divieto di utilizzo dello smartphone a scuola, anche per fini didattici, dalla scuola dell'infanzia fino alla scuola secondaria di primo grado.

L’educazione finanziaria e assicurativa, al risparmio e alla pianificazione previdenziale sarà introdotta tra i banchi di scuola a partire dal prossimo anno accademico. La novità fa parte delle nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica. Un nuovo testo strutturato dal ministro Valditara, adesso nelle mani del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per ricevere il parere non vincolante richiesto, che sostituirà il regolamento precedente aggiungendo nuovi contenuti e ridefinendo traguardi e obiettivi di apprendimento a livello nazionale.

Il ministro Valditara ha ritenuto necessario l’insegnamento dell’educazione finanziaria e assicurativa come momento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato, nell’ottica che la cultura del lavoro sia un concetto fondamentale della nostra società da insegnare già a scuola, fin dal primo ciclo di istruzione. Le nuove linee guida prevedono l’educazione all’uso etico del digitale, per valutare con attenzione ciò che di sé si ‘consegna’ alla rete e l’educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici, nella consapevolezza che l’uso corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce. Si conferma il divieto di utilizzo, anche a fini didattici, dello smartphone dalla scuola dell’infanzia fino a quella secondaria di primo grado.

Le Nuove Linee Guida per l’Insegnamento dell’Educazione Finanziaria

L’educazione finanziaria è da tempo materia di insegnamento nelle scuole dell’Unione Europea. Anche in Italia, in via sperimentale, da un paio di anni viene insegnata in alcuni Istituti scolastici, ma ora, con la legge n. 21/2024 – legge Capitali – a partire dall’anno scolastico 2024/2025 l’educazione finanziaria sarà materia didattica in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. L’insegnamento dei concetti fondamentali dell’economia e dei meccanismi di base della finanza, permetterà agli studenti di assumere nel futuro decisioni consapevoli riguardo il risparmio, gli investimenti, la previdenza e la pensione, senza il rischio di truffe.

Obiettivo dichiarato della legge è quindi educare la cittadinanza alla conoscenza finanziaria sin dalla scuola, elevandone il livello fino a farne diventare un argomento quotidiano in famiglia. La legge prevede che l’insegnamento dell’educazione finanziaria nella scuola avvenga con la collaborazione tra il Ministero dell’istruzione e del merito, un Comitato predisposto per l’elaborazione dei contenuti, la Fondazione per Educazione Finanziaria e Risparmio, la Banca d’Italia, la Consob e altri soggetti del settore come assicurazioni e fondo pensioni.

La materia verrà insegnata nelle scuole di primo e secondo grado nell’ambito dell’ora settimanale di Educazione Civica. Ad insegnare saranno gli stessi docenti del percorso scolastico come i professori di italiano, matematica e storia. I contenuti sono determinati dal succitato Comitato con le Indicazioni Operative, informazioni concrete necessarie per la formazione dei professori, che completano le Linee Guida del 2023.

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Iniziative delle BCC e Altri Progetti di Educazione Finanziaria

La scuola riveste certamente un ruolo importante nell’educazione finanziaria, perché consente di avvicinarsi sin da giovani a temi che si dovranno affrontare presto nella vita, rispetto alle generazioni precedenti. Un utile strumento per familiarizzare con le scelte che potranno incidere sul futuro economico. Inoltre, si tratta di un’opportunità che permette di raggiungere una vasta fascia della popolazione e diversi ceti sociali, in grado di veicolare indirettamente conoscenze e competenze anche alle famiglie.

In questi anni le BCC hanno svolto la funzione di mediatore, proponendo alle scuole iniziative di avvicinamento ai temi finanziari. Ad esempio, BCC Basiliano promuove incontri con le classi dei vari istituti scolastici, durante i quali vengono trattati temi del risparmio, della finanza non speculativa, della nascita della moneta e delle banche e cosa sono le BCC, con l’obiettivo di diffondere tra le nuove generazioni la cultura della cooperazione, del risparmio e di un uso maggiormente consapevole del denaro.

Fra le iniziative rivolte al mondo della scuola: Premio al merito scolastico, una borsa di studio per premiare i brillanti risultati conseguiti da diplomati e laureati Soci o figli di Soci della Banca; Borsa di Studio Insieme in Europa, messa a disposizione dalla BCC ai clienti, Soci, o figli di Soci per studiare e lavorare per 6 mesi a Bruxelles presso l’Ufficio di Collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia; Convenzione BCC FVG-Università di Trieste e di Udine, un importante accordo con l’Università degli Studi di Udine e l’Università degli Studi di Trieste al fine di sostenere gli studi universitari, favorire la piena inclusione sociale e rispondere alle esigenze finanziarie delle famiglie e degli studenti.

Inoltre, Banca di Cherasco promuove un percorso di sensibilizzazione al risparmio e ad un approccio consapevole delle tematiche economiche rivolto alle classi II° medie. Un approfondimento degli argomenti finanziari ed economici dibattuti sui media nazionali, attraverso la guida di un esperto della BCC e degli insegnanti, con una giornata conclusiva di presentazione alle famiglie degli studenti del percorso educativo realizzato.

Progetti e Collaborazioni di Educazione Finanziaria

Le raccomandazioni dell’OCSE (2005) e le esperienze internazionali mostrano come la scuola costituisca un canale privilegiato per veicolare iniziative, conoscenze e competenze di educazione finanziaria e rivesta un ruolo fondamentale perché, da un lato, consente di raggiungere una vasta fascia della popolazione, con riferimento a tutti i ceti sociali; dall’altro, agevola il processo di familiarizzazione dei consumatori di domani con i temi finanziari, prima che giunga il momento della vita in cui vengono effettuate scelte che incidono sul benessere economico.

Il 6 novembre 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione e la Banca d’Italia hanno siglato il Memorandum d’intesa “per l’avvio di un progetto sperimentale di formazione in materia economica e finanziaria in alcune scuole campione” finalizzato a introdurre tale materia direttamente nei curricola della scuola. In questi anni il progetto si è consolidato, evoluto e rinnovato, in modo da venire incontro alle esigenze della scuola e rispondere ai mutamenti del contesto economico.

Nel 2021 il Ministero dell’Istruzione e la Banca d’Italia hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d’intesa “per il potenziamento dell’educazione finanziaria e la promozione della cittadinanza sociale nelle istituzioni scolastiche, al fine di rafforzare le competenze dei giovani, il loro orientamento formativo e la loro futura occupabilità”. Il nuovo Protocollo conferma la collaborazione tra le due Istituzioni nel definire, promuovere e attuare iniziative di educazione finanziaria nelle scuole, nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, e i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).

Il progetto è ispirato a una didattica per competenze e propone un approccio multidisciplinare; si caratterizza per l’offerta di percorsi formativi dedicati ai docenti di tutti i livelli scolastici organizzati dal personale della Banca d’Italia sul territorio nazionale. Successivamente i docenti affrontano i temi economici e finanziari in classe con i loro studenti integrandoli nell’apprendimento curricolare. Il programma è supportato anche da risorse didattiche gratuite appositamente predisposte dalla Banca d’Italia. I docenti che partecipano agli incontri hanno diritto a richiedere l’esonero dall’attività di servizio e ricevono un attestato di partecipazione.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole italiane rappresenta un passo significativo verso la formazione di cittadini consapevoli e preparati ad affrontare le sfide economiche del futuro. L’iniziativa non solo mira a colmare le lacune conoscitive in materia finanziaria, ma anche a promuovere una cultura del risparmio e dell’investimento responsabile, coinvolgendo studenti, famiglie e comunità locali.

Una nozione base di educazione avanzata è che l’alfabetizzazione finanziaria deve iniziare fin dai primi anni di scuola, poiché le competenze acquisite in giovane età possono avere un impatto duraturo sulle decisioni economiche future. Inoltre, l’integrazione di stage curricolari e percorsi di alternanza scuola-lavoro può offrire agli studenti un’esperienza pratica e diretta nel mondo finanziario, rafforzando ulteriormente le loro competenze.

Riflettendo su queste iniziative, è evidente come l’educazione finanziaria non sia solo una materia scolastica, ma un vero e proprio strumento di empowerment per le nuove generazioni. La capacità di gestire le proprie risorse economiche con saggezza e consapevolezza è una competenza fondamentale che può influenzare positivamente il benessere individuale e collettivo. Pertanto, investire nell’educazione finanziaria significa investire nel futuro del nostro Paese.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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